di David B. Kopel e Glenn Reynolds
Il ministro della Giustizia John Ashcroft è stato attaccato per aver, nelle parole di Tom Oliphant, editorialista del Boston Globe, "viziato" i possessori di armi. L'attacco di Oliphant è stato l'ultimo colpo dell'assalto concertato alle posizioni di Ashcroft in merito al Secondo Emendamento, iniziato nella primavera del 2001 quando il ministro ha espresso il suo punto di vista (rinforzato dalla recente sentenza della Corte d'Appello nel caso gli Stati Uniti contro Emerson) per cui il Secondo Emendamento protegge un diritto individuale a detenere armi.
La presa di posizione di Ashcroft rispecchiava quella dei ministri della Giustizia degli esecutivi di Ronald Reagan, Franklin Roosevelt, Abramo Lincoln ed Andrew Jackson, fra gli altri ed era anche coerente con molte delle asserzioni fatte dalla Corte Suprema in riferimento al Secondo Emendamento, incluso tutto ciò che la Corte Rehnquist ha sostenuto. L'opinione di Ashcroft rispecchia le ripetute dichiarazioni congressuali del diritto del singolo a portare armi - incluse nel Freedmen's Bureau Act del 1866, nel Property Requisition Act del 1941 e nel Firearms Owners' Protection Act del 1986. Essa è anche compatibile con un ampio spettro di leggi sul controllo delle armi, come dimostrato dalla sentenza della Corte d'appello in merito al caso Emerson, che ha decretato che la legge federale sulle armi in questione non ha violato il Secondo Emendamento.
Ashcroft non era tuttavia in sintonia coi gruppi antigun, che ammettono che il Secondo Emendamento rende impossibile bandire le armi. Per la medesima ragione, il Ministro della Giustizia non era neppure sulla stessa lunghezza della posizione dell'amministrazione Clinton/Gore/Reno. Infatti, la differenza fra la visione di Bush ed Ashcroft e quella di Clinton, Gore e Reno sul Secondo Emendamento è stata la ragione - come ha ammesso Clinton - per cui Gore ha perso cinque stati vicini, e quindi le elezioni.
Ancora sofferenti per l'umiliazione, i gruppi proibizionisti hanno deciso di aggredire Ashcroft per aver obbedito agli statuti federali e per essersi conformato a un regolamento creato dal Ministro della Giustizia Janet Reno. La scorsa settimana, la mattina in cui Ashcroft è stato chiamato a testimoniare di fronte alla Commissione Giustizia del Senato, il reporter del New York Times Fox Butterfield ha trasformato un comunicato stampa di un gruppo antigun, il Violence Policy Center, in un articolo per il Times. Gli avversari di Ashcroft in Commissione hanno poi usato l'articolo con lo scopo di crocifiggerlo per aver obbedito alla legge. Com'era prevedibile, i simpatizzanti del controllo delle armi come Oliphant e Cynthia Tucker dell'Atlanta Journal-Constitutionhanno iniziato a gonfiare la questione.
Il punto in discussione era la decisione di Ashcroft di informare l'FBI che esso non avrebbe potuto frugare nei registri nazionali delle persone autorizzate ad acquistare armi come parte delle sue investigazioni sul terrorismo. Infatti, la legge impedisce in primo luogo di custodire tali documenti. Autorizza, tuttavia, il governo federale a conservare i registri di soggetti - come gli immigrati clandestini o persone con visto temporaneo - che tentano illegalmente di venire in possesso di armi. Queste informazioni sono a disposizione dell'FBI a fini di applicazione della legge.
Il signor Butterfield non si è preoccupato di informare i lettori del Times in merito a quello che la legge federale dice in proposito. Esaminiamola direttamente, allora.
Dal 1998, tutti gli acquisti di armi regolati a livello federale costringono l'acquirente a ottenere l'approvazione dal "National Instant-Check System" dell'FBI, che garantisce che chi compra non è una "persona proibita". L'NICS verifica il nome dell'acquirente in un database di criminali e altri soggetti interdetti.
La NRA aveva presentato l'instant check come un'alternativa al periodo d'attesa per ottenere un'arma incluso nel Brady Bill. Per raggiungere un compromesso, il Congresso approvò un periodo d'attesa di cinque anni (1994-1998) esclusivamente per le pistole, da sostituire con un sistema di instant check per tutte le armi a partire dal 1998. Deciso a non permettere che l'NICS diventasse un sistema di registrazione delle armi, il Congresso - grazie ai voti di molti sostenitori del Brady Bill - proibì specificamente al governo di redarre documentazioni sugli acquirenti autorizzati.
A termini di legge, l'articolo 922, titolo 18 dell'U.S Code afferma che:
(2) Se il ricevimento di un'arma da fuoco non viola il sottoparagrafo (g) o (n) la legge dello Stato, il sistema [di Instant Check] deve
(A) assegnare un unico numero di identificazione al trasferimento;
(B) fornire il numero al concessionario;
(C)distruggere tutte le registrazioni del sistema in relazione alla richiesta (oppure al numero di identificazione e alla data in cui il numero è stato assegnato) e tutte le documentazioni del sistema relative alla persona o al trasferimento.
Questo significa, ovviamente, che se i federali stavano rispettando la legge, non ci sarebbero registri da esaminare, giacché dovrebbero essere distrutti dopo l'approvazione della vendita.
Significa anche che ogni deputato che ha votato per l'approvazione definitiva del Brady Act nel 1993 (inclusi i Senatori Kennedy, Biden e Leahy, come pure Schumer) ha votato per il bando alla stesura dei registri federali dei compratori legali di armi.
Il divieto del 1993 andava a rinforzare uno statuto congressuale del 1986, il Firearms Owners' Protection Act (FOPA), che istituiva già una proibizione generalizzata alla detenzione a livello federale di documentazioni sulle armi. La parte importante dell'FOPA, il Titolo 18 dell'U.S Code articolo 926, afferma:
(a) Il Segretario può prescrivere solo quelle norme e quelle disposizioni necessarie ad eseguire i provvedimenti di questo capitolo....Nessuna norma o disposizione emanata dalla data di promulgazione del Firearms Owners' Protection Act può esigere che i registri, di cui è stata richiesta la custodia sotto questo capitolo, o qualsiasi parte del contenuto dei suddetti, vengano trascritti o riportati ad una struttura posseduta, gestita o controllata dagli Stati Uniti o da ogni stato o da qualunque suddivisione politica, nè tantomeno che un qualsiasi sistema di registrazione di armi da fuoco, di proprietari di armi da fuoco o di transazioni di armi da fuoco venga istituito. Nulla in questo paragrafo allarga o limita il potere del Segretario di indagare sulla disposizione di un'arma da fuoco nel corso di un'investigazione penale.
Degli attuali membri del Commissione Giustizia presenti al Senato nel 1986, solo Kennedy votò contro il passaggio dell'FOPA. I Senatori Biden, Leahy, Hatch, Thurmond, Grassely e Specter votarono invece il provvedimento, e quindi per il bando alla registrazione.
Inoltre, lo stanziamento annuale di fondi per il Dipartimento del Tesoro (che controlla il Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms) dispone sempre un divieto a spendere denaro per la creazione di un registro federale delle armi.
In maniera abbastanza evidente, tutto ciò implica che (1) non devono essere conservati registri di acquirenti legali di armi da fuoco e che (2) è illegale stabilire un sistema nazionale di registrazione delle armi. Questo è stato sottolineato anche nel recente caso RSM contro Buckles, dove la Corte d'Appello federale ha posto in rilievo che il potere del governo di esaminare i registri di armamenti è limitato e che un sistema di documentazione nazionale - anche uno istituito attraverso "accordi sottobanco" - è illegale.
Nonostante questo, nel prepararsi a realizzare il National Instant Check System, il futuro Ministro della Giustizia Reno annunciò che il governo avrebbe conservato per 180 giorni i documenti sui compratori legali. Il fine esplicito di questa decisione era di rivedere NICS, per assicurarsi che esso non stesse venendo mal utilizzato (per esempio, che i rivenditori di armi non chiedessero gli instant check a persone che non facevano parte della clientela, come nel caso in cui un commerciante di armi iniziò a richiedere controlli sui precedenti dei fidanzati di sua figlia).
L'NRA fece causa, sostenendo che quando il Congresso affermò che i registri dovevano essere distrutti, esso non intendeva dire che dovevano essere eliminati "quando il Ministro della Giustizia trova il tempo per farlo". La Corte d'Appello del Distretto di Columbia emise una sentenza che patrocinava il provvedimento dei 180 giorni. Per i giudici, entrambi nominati da Clinton, la legge federale "non proibisce tutte le forme di registrazione". La corte asserì anche che, poichè il Congresso non aveva affermato esplicitamente che i registri dovevano essere distrutti "immediatamente", essi avrebbero potuto essere distrutti presto oppure più tardi.
Dissentendo, il giudice David B.Sentelle, designato da Reagan, rispose che il Congresso era stato perfettamente chiaro. "La posizione del Ministro della Giustizia", scrisse Sentelle, "mi ricorda quella di una bambina petulante che tira i capelli alla sorella. Sua madre le dice: "non tirarle i capelli". La bimba ribatte "va bene, mamma", ma continua a tirarli alla piccola e la sua difesa è: "Mamma, non mi hai detto che dovevo fermarmi adesso".
Il Senato ribattè alle macchinazioni della Reno ribadendo la posizione espressa nel 1993. Nel 1998, il Senatore Bob Smith (Repubblicano, New Hampshire) propose un correttivo ad un disegno di legge sullo stanziamento di fondi per rendere obbligatoria la distruzione immediata degli archivi. Il Senato approvò l'emendamento Smith, con 69 voti a favore e 31 contro, in parte grazie al sostegno dei Senatori Daschle, Leahy e Murray. Successivamente, una discussione in Commissione privò il progetto di legge sugli impegni di spesa federali dell'Emendamento Smith, come di altri correttivi non concernenti il bilancio.
Alle elezioni del 2000, Bush condannò il registro degli acquirenti autorizzati di armi di Clinton, Gore e della Reno e promise di mettervi fine.
Nel frattempo, la Reno promulgò una disposizione che riduceva a 90 giorni il tempo di conservazione dei dati. La disposizione della Reno proibisce il ricorso al registro NICS a scopo di applicazione della legge, mentre ne permette l'uso per verificare il rendimento del NICS, tanto per casi civili quanto criminali derivanti da operazioni del NICS stesso.
In questo modo, diventa chiaramente illegale per l'FBI scavare nella documentazione NICS per indagini generali. Se il Ministro della Giustizia Ashcroft avesse permesso tale accesso, avrebbe violato la legge (quest'estate, Ashcroft aveva proposto una disposizione modificata per ridurre a 24 ore il tempo di detenzione dei dati, ma anche questo periodo più breve trasgredisce il provvedimento del Congresso per cui i registri devono essere distrutti, e non custoditi per "un breve lasso di tempo").
Fox Butterfield ha evitato di raccontare ai suoi lettori della legge del 1986 che proibisce un registro federale degli armamenti. Non ha neppure fatto cenno alla norma del 1993 che obbliga alla eliminazione dei registri di acquirenti legali. Dell'Emendamento Smith - passato in Senato 69 a 31 - Butterfield ha detto che "è stato battuto".
I democratici al Senato avevano qualche ragione per provare rancore nei confronti di Ashcroft, dopo che questi aveva iniziato la sua udienza al Senato dichiarando: "A coloro che spaventano le persone amanti della pace con fantasmi di libertà perdute, io dico: il vostro atteggiamento aiuta solo i terroristi - perchè corrodete la nostra unità nazionale e sminuite la nostra decisione". Ashcroft potrebbe aver avuto ragione nel sostenere che le sue proposte sono importanti per combattere il terrorismo e che non violano la Costituzione. Ma il nostro sistema di checks and balances lavora al meglio quando tutte le potenziali restrizioni alle libertà civili sono soggette a un dibattito pubblico. Infatti, l'importanza dell'onesta opposizione di Leahy e dell'ACLU è stata dimostrata durante il discorso di Ashcroft, quando il Ministro della Giustizia ha promesso che i tribunali militari non si sarebbero riuniti in segreto e che il loro raggio d'azione sarebbe stato limitato agli attacchi terroristici (entrambe le posizioni sono molto più sensibili verso la protezione dei diritti rispetto al decreto legge del 13 novembre del Presidente Bush che autorizza i tribunali).
Le dure parole di Ashcroft verso gli scettici, sfortunatamente, riecheggiavano l'accusa di Bill Clinton rivolta ai gruppi per le libertà civili che esercitarono pressioni contro il suo piano per usare l'attentato di Oklahoma City come pretesto per un'enorme espansione della sorveglianza e delle intercettazioni federali e per l'uso dell'esercito a scopo di esecuzione della legge - anche se nessuna delle proposte di Clinton avrebbe potuto prevenire il bombardamento.
I democratici sono anche stati infastiditi dal fatto che Bush abbia presentato i tribunali militari, le intercettazioni telefoniche delle conversazioni avvocato-cliente ed altre misure simili prima che l'inchiostro si fosse completamente asciugato su quello che è stato impropriamente chiamato Patriot Act, a causa del quale il Senato ha ceduto alle pressioni dell'esecutivo per una maggiore sorveglianza governativa e per il potere di condurre investigazioni segrete su famiglie ed aziende. Queste nuove leggi non sono confinate ai casi di terrorismo; riguardano anche l'applicazione delle norme in merito alla pornografia, alle droghe, alle specie in via di estinzione, al sostegno ai minori e molto altro.
Dopo che la Commissione Giustizia della Camera aveva approvato all'unanimità un progetto di legge antiterrorismo, migliore e più pertinente, Tom Daschle ha premuto sul Presidente della Commissione Giustizia del Senato Pat Leahy affinchè le richieste di Ashcroft di un provvedimento più esteso venissero accolte. Leahy eseguì. Leahy e compagnia si sentono ingannati ora che l'amministrazione ha istituito i tribunali militari per decreto legge, dopo che il Congresso ha concesso al governo quasi tutto quello che chiedeva.
Una risposta appropriata da parte della Commissione del Senato sarebbe stata quella di dare inizio alle sedute sull'abrogazione dei molti articoli del Patriot Act che non hanno nulla a che vedere col terrorismo. Infatti, il Patriot Act è composto principalmente da voci che sono state a lungo nella lista dei desideri dell'FBI e che non sono riuscite a passare nelle precedenti legislature.
Invece, assistiamo all'assurdo spettacolo di senatori che aggrediscono il Ministro della Giustizia per aver rispettato le libertà civili, e per aver obbedito agli statuti federali e alle disposizioni dei suoi predecessori. Durante le audizioni di conferma, i democratici hanno strappato la promessa incondizionata che egli avrebbe obbedito e fatto rispettare tutte le leggi, anche quelle con cui il ministro dissentiva. Ora, sta venendo aspramente criticato per non aver creato una scappatoia nelle leggi federali che non lasci spazio alle scappatoie stesse.
Avrebbe senso per il Congresso cambiare la legge per permettere la registrazione degli acquirenti autorizzati di armi, al fine di favorire le investigazioni sul terrorismo? L'FBI ha cercato ogni possibile informazione sui 600 stranieri che sono stati trattenuti. Ciò non significa che dobbiamo ridurre drasticamente la privacy di metà della nostra popolazione (circa la metà di essa possiede armi da fuoco) semplicemente a scopo di indagine.
Occorre ricordare che la legislazione in vigore permette la conservazione dei dati dei soggetti che tentano di procurarsi armi da fuoco illegalmente. Essa consente anche di inserire i nomi degli stranieri in possesso di visto temporaneo, e di ogni immigrato clandestino conosciuto, nel database di soggetti interdetti dell'FBI - poichè queste persone non possono acquistare legalmente armi. [US Code, titolo 18, articolo 922 (d)(5)(B) & (g)(5)(B)]
Tuttavia, il St. Petersburg Times, forse il principale quotidiano proibizionista in America, ha erroneamente riferito ai suoi lettori la scorsa domenica che Ashcroft ha impedito l'accesso ai registri degli immigrati clandestini fermati per aver acquistato un'arma.
Le attuali leggi consentono anche il gun tracing - ovvero l'indagine sulle vendite di una determinata arma da fuoco. Se l'FBI ne trova una nell'abitazione di un detenuto, il Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms può ricostruire la storia della pistola (ricorrendo al suo numero di serie) dal suo produttore al grossista al commerciante al dettaglio. Da qui, il BATF può interrogare la persona che ha comprato l'arma, a chi l'ha rivenduta e così via.
In quanto parte della rilevazione già consentita, il BATF compila liste di armi usate in vari reati, e può rintracciare i precedenti proprietari.
Non sappiamo se qualcuno fra i soggetti detenuti possedesse uno status di residente permanente (che consentirebbe di comprare armi). E' anche possibile che un clandestino o un immigrato con permesso di soggiorno temporaneo consegua la patente a suo nome, acquisti una pistola e ottenga l'approvazione dell'NICS. Il problema è che, secondo la Ragioneria generale dello Stato, alcuni - ma non tutti - gli immigrati temporanei e i clandestini conosciuti sono inseriti nella lista NICS dei soggetti a cui è proibita la detenzione di armi. Ciò di cui abbiamo bisogno è una migliore raccolta di dati sugli stranieri, non sugli americani rispettosi della legge.
Tuttavia - e questo vale anche per gli immigrati inclusi nella lista, attuale ed incompleta, dell'NICS - se qualcuno compra più di una pistola per un periodo di cinque giorni, i suoi acquisti sono comunicati alle forze dell'ordine federali e locali e quei dati sono generalmente a disposizione per delle verifiche.
Potrebbe essere utile all'FBI raccogliere informazioni sui sospetti in stato di fermo se il governo federale conservasse una banca dati ogniqualvolta una persona si registra in un hotel o in un motel. Verrebbero poi studiati i movimenti del sospettato. Non registriamo però i soggiorni negli hotel o nei motel di tutta la popolazione. La privacy del popolo americano è ritenuta più importante dei possibili benefici derivanti dell'applicazione di tali provvedimenti.
Egualmente, potremmo richiedere la registrazione di tutti coloro che acquistano o consultano un libro di fisica nucleare o sulla guerra batteriologica o chimica. E' difficile negare che sarebbe di estremo aiuto per l'FBI essere in grado di confrontare questo database coi nomi dei trattenuti. Tuttavia, non custodiamo liste di persone che possiedono libri - anche molto pericolosi o incriminanti - perchè il Primo Emendamento e il diritto alla privacy sono più importanti.
Le tesi contrarie alle liste di registrazione sono rese ancora più forti dal fatto che, oltre alla questione della privacy, esse sono state ripetutamente usate per la confisca di tutte le armi. E' accaduto in California, a New York, in Inghilterra, Canada, Australia, e nell'Europa occupata dai nazisti, tra gli altri luoghi.
Prima che Sarah Brady divenisse direttrice di Handgun Control, Inc. (ora ribattezzata "The Brady Campaign"), il suo predecessore, Nelson T. "Pete" Shields, delineò il piano al The New Yorker nel 1976:
"Il primo problema è quello di diminuire il numero di pistole prodotte e vendute in questo paese. Il secondo è farle registrare. Il terzo è quello di rendere il possesso di tutte le pistole e relative munizioni - eccetto per l'esercito, la polizia, le guardie di sicurezza, i club sportivi e i collezionisti di armi autorizzati - totalmente illegale"
La confisca di un'arma è, chiaramente, uno strumento indispensabile per una tirannia, come ben sapevano i nostri Padri Fondatori - e come il Mullah Omar ha recentemente dimostrato. Come ha riportato il Boston Globe:
"Omar assicurò ai residenti una comunità pacifica e sicura qualora essi gli avessero consegnato le armi. Nel caso in cui gli abitanti fossero stati minacciati da qualcuno all'esterno, Omar promise solennemente che sarebbe stato responsabile della loro sicurezza. Nel giro di tre o quattro giorni, tutti in città consegnarono le armi a Omar..."
Il Congresso aveva ragione nel mettere fuorilegge la registrazione delle armi e il Ministro della Giustizia fa bene ad obbedire alla legge. I media e il Senato - che si sono comportati in maniera irresponsabilmente passiva quando Ashcroft ha imposto il cosiddetto "USA Patriot Act" al Congresso - dovrebbero fermare le violazioni al Secondo Emendamento. Anzi, dovrebbero iniziare ad opporsi a tutti gli sforzi di erodere ulteriormente il Bill of Rights. Il Ministro della Giustizia Ashcroft, nel frattempo, dovrebbe smettere di accusare pubblicamente coloro che difendono il Quarto ed il Quinto Emendamento con la stessa lodevole scrupolosità con la quale egli protegge il Secondo.
National Review Online, 17 dicembre 2001
http://www.nationalreview.com/kopel/kopel121701.shtml
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